Libra 2002
Per la prima volta sono venuta a Santarcangelo di Romagna nel 1979 avendo vissuto a lungo a Roma essendo nata e formata a Mosca. La piazza centrale del paese allora era piena di macchine.
Nel caffè centrale si sono alzati alcuni uomini e mentre io mi avvicinavo alla porta di casa, loro cantavano ad alta voce l’ Iternazionale per dare il benvenuto alla “compagna” russa.
Quasi subito ho incontrato gli occhi profondi, spesso con un velo di malinconia, di Miresa Turci e la gentilezza rafficata di Franco Guarnieri.
Siamo diventati amici per tutta la vita. Loro mi introducevano nel mondo stretto e ricchissimo del piccolo paese, con il quale il buon Dio è stato molto generoso. Per me conoscere la gente di Santarcangelo è stato un miracolo, i poeti, i pittori, gli scienziati, gli storici e gli artisti, sono sufficienti a dare lustro ad uno stato intero.
Dentro il Mangano della memoria (la ruota che gira in eterno) camminavano il Papa Ganganelli, il pittore Cagnacci, Antonio Baldini, Nino Campana, i professori Malagutti e Franchini, i pittori Giulio Turci e Federico Moroni, tutti i cinque poeti che si esprimevano in dialetto, Teresa Franchini, l’attore Paolo Carlini, lo storico Volpe lo scienziato Turci giovane conoscitore delle comete, come ultima Francesca da Rimini che camminava già nella fantasia di Dante ma dentro la rocca di Santarcangelo.
Nella terra contadina con le fiere, dove anche la fantasia di Rabelais impallidiva, germogliavano geni in abbondanza, tutto odorava di miracolo, tutto mi diceva che Santarcangelo è il paese delle meraviglie. Ma ancora più incredibile era il fatto che gli abitanti del paese non si accorgevano di questo, i miracoli facevano parte della vita quotidiana, non si sono accorti neanche di quando dieci anni fa si è aggiunto alla vita quotidiana un altro miracolo, Libra, o il sapere al femminile.
Però l’interesse subito è risultato grande fatto sta che la piccola sala dell’albergo “la Porta” era sempre piena, la musica e le belle diapositive scorrevano sotto agli occhi e ti accompagnavano alla festa, perchè dal primo incontro fino ad oggi per me, Libra, non è solo sapere al femminile ma sempre e soprattutto la festa dell’anima e la possibilità di conoscerci meglio.
Incontri miracolosi con le donne che tengono la terra in piedi come le colonne, incontro con l’intimità del sapere dove l’intimità diventa universale, la grazia la poesia l’impegno di Miresa Turci che presenta ogni ospite straordinario di Libra con un piccolo racconto scritto nella migliore tradizione della poesia santaracangiolese e nessuno potrà immaginare fino in fondo quanto impegno serio e faticoso mette Miresa Turci nella ricerca e nella scelta dei temi di ogni convegno.
Bisogna invogliare le sue illustri ospiti e venire per un piccolissimo compenso (tolto anche questo ultimamente dal comune), Gabriello Milantoni – la mente ironica e sapiente – accompagna il glorioso cammino di Libra e lo anima.
Dieci anni fa è stato aggiunto ancora un miracolo nella vita del pease. Vorrei augurare a Libra lunga vita al di sopra di ogni coalizione politica profonda e raffinata grazie alle personalità che fanno parte di questo convegno.
Vorrei che fosse diventato un richiamo anche per tutte le grandi donne degli altri paesi, auguro a Libra la sede nuova, ampia, permanente e festosa come sempre.
I miti di Santarcangelo aiutano a resistere al mito del paese ricco di talenti.
Grazie all’Associazione Giulio Turci, alla Principessa Colonna, di Noi della Rocca (pensando a Rabelais) poesia e sapienza umana hanno la sede giusta.
Vorrei citare alcune parole che sono volate “per unirsi alle nuvole del cielo”, chiamando l’impegno di Libra “il vento che spalanca le porte…e che ti accarezza la nuca quando cammini”.
Lora Kreidlina in Guerra